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[1] RAGIONAMENTO PRIMO.

Il Reverendo M[esser] Don Paolo, & M[esser] Don Hettore, Interlocutori.

HETTORE. Non mi si poteva certo più felice occasione appresentare, quanto la venuta di vostra Riveren[za] in questa nobile città di Verona, poi ch'altro più non desiderava, che la sua presenza godere. Pao. Questo aviene per vostra mera cortesia. Het. Lasciamo in disparte le belle parole : volete che intriamo quà dentro nel ridutto del Sig[nor] Conte Mario Bevilacqua, acciò non vi rincresca ; & io havrò secondo il desiderio mio, tempo di poter con voi passeggiando ragionare ? Pao. Come piace à voi. Het. Andiamo adunque. Ditemi digratia, come vi diletta questo luogo ? Pao. Bene inverità, essendo ello accommodato di molte cose à gli occhi dilettevoli, & di più (cosa che molto mi piace) ch'oltra à quelle belle commodità quasi ogni giorno vi si riducano molti gentilhuomini, quali s'essercitano in cose virtuose, come sonare, cantare, & ragionare de simili, & altre virtù ; opera veramente degna di gentilhuomo. Het. È vero, che cosi ridutti si trastullano per spatio d'un'hora, & alle volte più, si come apporta il tempo. Ma poi ch'ancora à noi esso tempo dà commodità, & il luogo dove siamo giunti, c'invita à non essere di peggiore conditione de gli altri, quali quì honestamente si diportano, & io hò gran desiderio sapere, che cosa sia Musica ; essendo che da gli huomini è tanto desiderata, & amata ; voi come peritissimo di quella, di tale ragionamento volentieri (se la domanda non è prosontuosa) aggraverei, e da voi più che da altro volontieri l'impararei ; & in questo modo ingannaressimo piacevolmente questo poco di tempo, sino che venga l'hora di ridursi al solito luogo insieme con gli altri gentilhuomini. Pao. M[esser] Hettore mio questo carico non è dalle mie forze, ma da persona più dotta di me, & della Musica più intelligente. Het. Reverendo mio, io mi confido in voi, che farete sí, che di questa Musica sarò capace ; &, se vi posso pregare, pregovi, non vogliate lasciar' in queste scuse fuggir' il tempo ; ma date prin[2]cipio, & contentatemi, che sempre ve ne sarò obligato. Pao. Io non posso, nè voglio mancarvi ; ma da me non restarete sodisfatto, come forse v'imaginate, & se cosi fia (come io credo certo) incolparete la ignorantia mia, & non già il desiderio. Het. Io non posso se non appieno esser da voi sodisfatto ; date pur principio, acciò non si perdi più tempo in queste cerimonie : Pao. Voglio, come potrò, di quanto desiderate compiacervi.

Che cosa sia Musica.

SAPPIATE dunque la Musica non esser altro, che una modulatione della voce fatta con ragione ; overo, come dice Gio[vanni] Maria Lanfranco nella prima parte delle sue scintille. Musica è la Maestra di tutte le modulationi, che nascono da suoni, & canti. Et Franchino nel primo capo del primo libro scoprendo, che cosa fosse Musica, disse. Est igitur Musica actio motus sonorum consonantias, ac melodiam efficiens. Lo mostrò parimente il Rever[endo] D[on] Blasio, quando disse. Musica est scientia, quæ in numeris, proportionibus, consonantiis, mensuris, & qualitatibus consistit. Et con bellissima ragione hà detto questo ; perche se la voce non fosse governata con proportione, & misura ; alle volte, & quasi sempre ella verrebbe così sconciamente mandata fuori, che darebbe più presto noia, che diletto : ma guidata dalla ragione, & dal giuditio fà un concento soave, & dolce : & s'altrimente ciò fosse, naturalmente tutti sapprebbeno cantare ; la qual cosa si vede esser falsa. Fù anco da Pietro Aron apertamente dimostrato la Musica esser' un'ammaestramento della voce nel primo, e terzo capo, quando disse. Musica è scientia, la quale dimostra il modo di rettamente cantare, & con suave modo pronuntiare. Hor vedete, che la Musica è cosa dilettevole à gli huomini, essendo con ragione, & proportione della voce adoperata, & ciò per diffinitione della Musica sofficientemente sia detto. Het. Voi havette sin quì al desiderio mio benissimo compiacciuto, & molto più anco di quanto havrei desiderato ; perche in tal modo ne sono capace, ch'occorrendomi ne saprei dire due parole ; del che vi rendo infinite gratie, essendomi per adietro affaticato con diversi huomini per saper quello, c'hora da voi hò imparato ; nè mai l'ho potuto sì ben' apprendere, ò sia cagionato dal mio rozzo ingegno, ò sia stato per la difficultà della materia. Mi travagliava anco la mente, ch'alcuni diceano essere tre sorti di Musica, altri quattro, & altri sei ; di modo ch'io non sapeva, à chi prestar dovessi fede, cosi frà me stesso restando confuso. Pao. Io crederò, & dirollo con sopportatione vostra, che ciò veniva da voi, & non da quelli peritissimi huomini, perche dicendovi elli, che si truovano [3] più sorti di Musica, non erravano ; perche invero è cosi. Het. Adunque si truova diversità di Musica ? Pao. Anzi sì, nè di ciò dovete punto dubitare ; udite come. Si truovano prima due principali, una è detta Musica Naturale, l'altra Artificiale ; da quali altre variate Musiche nascono. Dalla prima ne nascono due, una è detta Musica Humana, l'altra Mondana. Dall'Artificiale ne vengono tre, una chiamasi Musica Plana, la seconda Figurata, la terza Istromentale. Vero è, che le due prime si potrebbeno in parte attribuire alla Naturale ; perche in esse s'adoperano istromenti naturali, pur io l'hò numerate frá l'Artificiali. Het. Credo ben' esser così ; ma quanto mi fosse grato haverne distinta cognitione, dire non vi potrei. Pao. Avertite, che volendo trattare di queste sorti di Musica bisogna havere qualche cognitione di Filosofia, & Astrologia, & haver vedute cose assai ; onde mi veggio molto esser lontano ; & se pur cosi desideroso sete, non mancano scrittori antichi, & moderni, che di queste Musiche ampiamente hanno trattato. Het. Credo certo se ne truovano molti ; ma due difficultà in me anco circa ciò si truovano ; una, ch'io non posso per gli continui impedimenti dar' opera allo studio, l'altra, che leggendo non sarò capace ; ma se da voi mi sarà ciò con viva voce espresso, molto meglio l'apprenderò, che non farei leggendo. percio vi prego alquanto ragionarne. Pao. Voglio solo per compiacervi farlo, non già ch'io sia sofficiente di questa scienza far parola ; comincierò col nome del Signore dalla Musica Humana, quale nasce, come hò detto, dalla Musica Naturale.

Della Musica Humana.

QUESTA non è altro, che l'unità, & conformità, che si truova frà l'anima, & il corpo, che proportionatamente sono insieme composti : dalle quali proportioni ne viene questa Musica Humana. Lo mostrò il Padre Frate Angelo nel suo primo libro, nel quinto capo dicendo. La Musica Humana è una concordanza di diversi elementi in una compositione, mediante la quale la natura spirituale si congiunge col corpo ; & la ragionevole natura con la irragionevole concordevolmente si congiunge, la qual concordia procede dalla connessione dell'anima, & del corpo. E Angelo Politiano parlando di questa istessa disse. Musica Humana tribus animi partibus, intellectu, sensibus, habitu tres efficit, & rationes, Diapason, Diapente, Diatessaron. Leggete parimente Margarita filosofica nel libro primo, & capo quinto, ove parlando di essa Musica dice. Humana Musica est, quæ de proportionibus corporis, & animæ, & harum partium inter se considerat. Plutarco havendo cognitione che trà l'anima, & il corpo si truova questa Musica, disse que[4]ste parole. Nam animus noster quasi Tetracordum quoddam, intellectu, ratione, phantasia, ac sensibus constat. Volendo dire, che l'anima nostra è formata di consonantie. Et se più apertamente desiderate vedere che frà l'anima, & il corpo si truova questa Musica Humana, legete Platone nel Timeo, ove dice. Postquam igitur secundum creatoris mentem tota animæ constitutio absoluta fuit, mox corporeum intra ipsam effinxit ; mediumque mediæ accommodans apto modulamine copulavit. Et nel libro de Anima dice. Arbitror equidem, ò Socrates, te animadvertisse nos tale aliquid potissimum esse animam cogitare, esse videlicet in corpore nostro intentionem, & complexionem quandam ex calido, frigido, sicco, humido, cæterisque talibus horumque temperantiam, consonantiamque animam esse. Di modo, che voi havete inteso, che la Musica Humana è quella, che si truova frà l'anima, & il corpo ; come bene dimostrò anco Boetio Severino nel primo della sua Musica nel primo capo, quando disse. Id nimirum scientes, quod tota nostræ animæ, corporisque compago Musica conjuncta sit. Et seguendo sopra tal ragionamento v'aggiunge queste dotte parole. Quia non potest dubitari, quin nostræ animæ, & corporis status eisdem quoddamodo proportionibus videatur esse compositus. Hor vedete, come chiaramente vi dice l'anima, & il corpo esser composti con mirabili proportioni, le quali fanno diverse consonantie, & quelle poi domandarono Musica Humana, si che non havete da dubitare la Musica Humana essere quella, che si truova frà l'anima, & il corpo. Et se leggerete Luigi Dentice nel primo, del medesimo parere lo truovarete . Et Celio Rodigino nel nono libro al sesto capo ciò conferma, quando dice. Humanam vero Musicam facilè perceperis, si in te ipsum descendere incipias. Vedete, come apertamente vi dice, la Musica humana trovarsi in noi. La onde credo per l'auttorità de' Scrittori possiate esser chiaro, che cosa sia Musica humana, & dove si truova. Het. Sono del tutto chiaro ; una sol difficoltà circa ciò mi resta, quale è, che nascendo ogni attione nostra dall'anima, e dal corpo ; & essendo noi (come dottamente mi havete mostrato) di Musica formati ; poi ch'essi anima, & corpo sono sì mirabilmente insieme locati con proportioni ; come possa avenire, che tutti gli huomini naturalmente non sappiano Musica senza alcuna dottrina. Conciosia, che poco avanti, esplicandomi voi che cosa fosse Musica, dicesti, la Musica esser' un'ammaestramento della voce, quasi volendo dire, se volete saper Musica, bisogna andiate al maestro ; oltra ch'io per esperienza lo vedo, che volendo saperla, conviene da' periti impararla ; onde vedendo controversia tra il primo, & secondo ragionamento, ne rimango confuso. Pao. State attento, ch'io vi leverò fa[5]cilmente di questo intrico. Voi havete à sapere, che non si truova la più occulta cosa in noi, quanto è l'anima ; & molti Filosofi si sforzarono secondo la lor' opinione insegnare il luogo, ove in noi quest'anima si trovasse ; alcuni dicevano esser nel sangue, altri nel cerebro, & altri nel cuore ; talche il loro ragionar' era diverso ; & ciò aveniva per non sapere il luogo suo certo ; cosi voglio dire, che trà il corpo, e l'anima è un'occulta harmonia, nè si può sentire ; ma bisogna solo, che considerate, che trà l'uno, e l'altro si truova unità de proportioni, e parimente unità di consonantie, essendo, che le consonantie nascono da proportioni ; La onde chiamarono poi quelle consonantie Musica Humana, perche ivi si truovano quelle unite consonantie, & dolci concenti di Musica, che ogni giorno sentite cantare in quanto alle consonantie ; ma non già in quanto si possiano udire ; & perche ne siate più capace, vi mostrerò una figura, per la quale potrete considerare tutte le proportioni, e le consonantie, ch'in essi si trovano ; nè perciò, ancora che siamo formati di Musica, ne segue, che noi dobbiamo saper Musica ; perche la natura in questo non può da se operare, se non con l'aiuto dell'essercitio : quindi nasce, che fà bisogno essercitarsi volendo saper Musica ; piglierò dunque questa bacchetta, & imitando (poiche di scienza Mathematica parliamo) il Mathematico Archimede nella polvere quivi formerò la figura cosi al presente, come anco dell'altre volte, se nel progresso del nostro parlamento accaderà il bisogno.
Exemple R1_001
[6] Figura de proportioni de numeri, & consonantie.
Exemple R1_002
[7] Voi vedette, come da questi numeri, & altri ancora nascono tante variate consonantie, & disonantie. de' quali poi ne' loro contraponti, e compositioni se ne servano i Musici. Het. Il tutto hò veduto, & appreso ottimamente ; resta mi mostriate la Musica Mondana.

Della Musica Mondana.

Pao. DOVETE sapere, che gl'antichi Filosofi, & Astrologhi col giuditio loro, & esperienza, giudicarono cosa alcuna non potere esser fatta, nè longamente durare, se non con qualità di misura, & proportione. La onde considerando questa machina mondana, trovarono con longa esperienza, & osservatione, i Pianeti, & le Stelle esser' in moto continuo, & frà loro essere distanza di tempo, & parimente dall'una all'altra distanza di proportioni. Il che considerando loro sottilmente, & havendo già per scienza, che dalle proportioni venivano le consonantie, giudicarono frà quelle Stelle, over suoi cieli, & circoli esser' una quantità di consonantie bene, & proportionatamente unite ; onde chiamarono poi quelle consonantie Musica Mondana, pigliando il nome dalla machina mondana ; di modo, che la Musica Mondana si truova frà quelle sfere celesti ; & che ciò sia vero, leggete Margherita filosofica nel quinto de Principiis Musicæ, nel quinto capo, che ve ne farà chiaro, ove dice. Mondana Musica est, quæ de harmonia totius, & partium mundi supercælestis, & elementaris considerat. Et seguendo sopra tal ragionamento, dice, Non enim sine maxima proportione. & harmonia orbes cælestes adinvicem locati sunt ; ob id & dulcissimam motu suo concinentiam faciunt. Vedete che dice, non possono essere collocate dette sfere celesti, se non con proportione, & harmonia. Non si discostò dalla medesima opinione Angelo Politiano, quando disse. Mundana Musica cernitur in eo, quòd cælestium motus sicuti phthongus, Diastemate constat, circolarisque ambitus hamonicorum systematum referunt Apocatastatis. & quello, che segue . Parimente Cicerone De somno Scipionis mostrò esser frà quelli cieli concenti di Musica, quando disse. Quis est, qui complet aures meas tantus, & tam dulcis sonus ? Hic est (inquit ille) qui intervallis conjunctis imparibus, sed tamen pro rata portione distinctis impulsu, & motu ipsorum orbium conficitur ; qui acuta con gravibus temperans varios æquabiliter concentus efficit. Boetio Severino nel primo della sua Musica, al secondo capo, ragionando di essa ce lo scoperse, cosi dicendo. In his maximè perspicienda est, quæ in ipso cælo, vel compage elementorum, vel temporum varietate visuntur, qui enim fieri potest, ut tàm velox cæli machina tacito, silentique cursu moveatur ? Vedete come Boetio trà se stes[8]so considerando la varietà de' tempi, che per quel corso, & moto continuo à noi sogliano venire, e parendogli esser cosa fuor di ragione da cosi continuo moto non venire qualche suono, disse ; come può essere, che una sì gran machina passa, & si volga con silentio ? quasi volendo dire, è cosa impossibile. Più apertamente anco mostrò Macrobio esser necessario da quel rivolgimento venire suono nel secondo libro del sogno di Scipione nel primo capo, dicendo. Ex ipso enim circunductu orbium sonum nasci necesse est. Celio Rodigino nel nono libro fu della medesima opinione nel sesto capo, dove sono queste parole. Quo enim pacto fiat, ut tantorum orbium rotata vertigo tacito, silentique feratur ambitu ? Parendogli esser ciò impossibile : talche da quel moto continuo de' cieli ne viene una soave harmonia, la quale chiamarono Musica Mondana. Het. Voi dite il vero, io mi ricordo leggendo Luigi Dentice nel primo suo libro haver veduto queste parole. La Musica Mondana si deve conoscere in quelle cose, le quali si veggono nel cielo. Per le quali parole si vede non punto discostarsi dalle sopra addotte auttorità ; di modo che la Musica Mondana si truova in quelle sfere, & giri celesti. Pao. Non si deve di questo haver dubio alcuno ; anzi se leggerete Nicolò Burcio nel primo trattato al terzo capo della sua Musica, troverete , come à ciascuna di dette sfere è assegnata una corda cominciando dalla più bassa, sin' all'ultima, ove si truova la consonantia Diapason. per il che si può pensare, e tener per fermo, che detta Musica in essi cieli si truova. Het. Non occorre v'affaticiate più oltre, che non fà à mio proposito per apprendere la scientia, ch'io cerco, cioè la Musica Artificiale ; però à quella accostandosi mostratimi (se vi piace) quante variate Musiche da essa vengano ; & prima perche cosi si dica Artificiale. Pao. Ve lo dirò ; è detta Artificiale, perche fà mistiero con artificio, & con industria acquistarla. Het. Hò inteso, seguite pure al ragionamento delle variate sorti di Musica da essa dependenti. Pao. Da questa Musica Ar[t]ificiata ne nascono tre sorti, una è detta Musica Plana, la seconda Figurata, & l'ultima Istromentale ; come già vi dissi, anderò per ordine, & prima vi mostrerò, che cosa sia Musica Plana.

Della Musica Plana.

MUSICA Plana non è altro, ch'una quantità di figure cantate, & pronontiate sotto ad uno medesimo tempo, & misura. Gio[vanni] Maria Lanfranco nel primo delle sue scintille chiaramente dinota la proprietà di questa Musica, ove dice. Musica Plana è la prolatione delle note semplice, & uniforme. Et Stefano Vaneo nel primo al quinto capo l'hà dimostrato ancora lui dicendo. Musica Plana est illa, cujus no[9]tæ, vel figuræ, & mensura, & tempore pari pronuntiantur. Voi havete inteso, che cosa è Musica Plana ; & se di queste auttorità non vi contentate, potrete vedere l'opera del Rever[endo] Frate Angelo, intitolata il Fior Angelico nel decimo capo del primo libro, ch'ampiamente vi mostrerà, che cosa ella sia  ; & altri scrittori ancora, che del tutto vi faranno certo ; quali, per non esservi tedioso, hora tralascio. Het. Questi sono per mia intelligenza assai ; anzi quando da voi mi sarà detto una sol parola senza punto d'auttorità de' scrittori, di quella mi contentarò, per esser voi nella professione di Musica consumatissimo. Pao. Non voglio dar risposta di creanza à vostre parole, per non discostarmi da questo honorato, & utile ragionamento. Het. Anzi sia bene. Pao. Se adunque cosi vi pare bene, non mi date occasione per inanti con simili ragionamenti d'uscire di strada. Het. Torniamo adunque al primo viaggio. Hò ottimamente inteso, che cosa è Musica Plana, mostratemi la seconda detta Figurata.

Della Musica Figurata.

Pao. MUSICA Figurata è una quantità di figure cantate hor con moto tardo, hor con moto veloce, & velocissimo secondo la forma delle figure. Di questa ne parlò Gio[vanni] Maria Lanfranco nel primo delle sue scintille ; quando disse. La Musica misurata è la diversa quantità delle note, che crescano per multiplicatione, & dicrescano per divisione. Havete inteso, che cosa è Musica Figurata. Resta vi mostri la Istromentale. Het. Cosi stà.

Della Musica Istromentale.

Pao. LA Musica Istromentale non è altro, se non quella, che nasce da tutti gl'istromenti, che si possano accompagnare col canto. Il Reveren[do] Padre Angelo nel primo libro al sesto capo mostrò, che cosa sia questa Musica, ove disse. La Musica Istromentale è quella, quale è produtta, over causata da gl'Istromenti artificiali. Se leggerete Luigi Dentice nel primo, ci troverete la Musica Istromentale consistere in tutti gl'Istromenti, quali si possano accompagnare col canto. La onde per le auttorità addotte potrete discernere la verità di questa Musica Istromentale, & parimente delle altre due. Het. Delle due prime sono capacissimo, di questa ultima alquanto di dubio in me resta ; perche alcuni ne' loro ragionamenti altrimenti di quello, che voi la diffinite, ne parlano ; si che sopra ciò mi piace dirvi quattro parole ; & queste sono, ch'alle volte ritrovandomi quì nel ridutto hò udito da alcuni Musici dire, hoggi egli è stato fatto una buona Musica di Viuole, & un'altra di [10] Cornetti, & alle volte di Flauti ; di modo, che pare ciascuno d'essi Istromenti faccia una Musica ; & pur voi con le auttorità dimostrate non essergli più d'una Musica Istromentale ; per il che tal varietà di ragionare può partorire confusione nella mente altrui. Pao. Voi dite, ch'alcuni Musici v'hanno detto questo ; crederò più presto siano stati Cantori, che Musici. Het. Adunque quelli, che cantano bene, non sono Musici ? poi che tante volto hò sentito dire parlandosi d'alcuni di questi, che voi chiamate Cantori, quello è buono Musico. Pao. Vi dico, che parlano impropriamente, & che ciò sia il vero, udite, come di gran longa s'ingannano. Si truovano due sorti di Musici ; Specolativo, & Pratico.

Del Musico Specolativo.

LO Specolativo è quello, che solamente attende alla cognitione delle proportioni, & proportionalità, & da che proportioni vengano le consonantie, affatticandosi con diverse proportioni per truovare la verità, & haver intelligenza della Musica Humana, & Mondana. Il Rever[endo] Padre Angelo nel primo al decimo capo parlava del Musico Specolativo, dicendo. Musico è quello, che giunge alla facultà della Musica con l'ingegno Specolativo. Et Nicolò Burtio nel primo trattato al sesto capo, ragionando del Musico Specolativo, disse queste parole. Speculati[v]us Musicus is erit, qui ratione ducente canendi scientiam non servitio operis ; sed imperio speculationis assumpsit.

Del Musico Pratico.

IL Pratico è quello, che s'affatica di accommodare le consonantie, & dissonantie insieme, sì, che dalle persone di giuditio siano giudicate buone, & à gli ascoltanti rendano dolcezza. Di questo Musico Pratico Il Rever[endo] Padre Angelo nell'istesso capo cosi ragionava. Musico è quello, ch'insegna la scienza del Canto con vera ragione. Nè vi paia strano, c'habbia fatto uno Musico Specolativo, & l'altro Pratico ; perche hoggidì si vedono alcuni Musici, che solamente danno opera alla Pratica di porre le consonantie, & dissonantie insieme. ma il vero Musico sarà quello, che della Pratica, & della Specolativa havrà cognitione. Di questo Musico parlava Boetio nel primo al vigesimoquarto capo, cosi dicendo. Isque Musicus est, cui adest facultas secundum speculationem, rationemve propositam, ac Musicæ convenientem de modis, ac rhyth[i]mis, deque generibus cantilenarum judicandi. Hora voi vedete quali siano gli Musici.

[11] Del Cantore.

IL Cantore all'incontro s'intende quello, che solamente è gionto alla facultà, & alla cognitione del cantare le cantilene con una soave voce, & questo tale sarà detto Cantore, non sapendo altro. Monsig[nore] Guglielmo Durante nel libro secondo mostrò qual fosse Cantore, quando disse. Cantor itaque vocatur, qui vocem modulatur in cantu. Parimente Stefano Vaneo nel primo al settimo capo, insegnò qual si dovesse chiamar Cantore, in tal forma parlando. Cantor est autem, qui cantando diutina exercitatione Musicæ præcepta capescit, vocisque sono promit, & ad actum deducit. Vedete come bene diffinisce, che cosa sia Cantore. Mostrollo parimente il Reveren[do] Padre Angelo nel decimoquarto capo del primo libro, ove dice. Il Cantore è quello, che si essercita nel canto con gli Musici precetti, & viene à condurre quelli in atto con la voce, over col suono. Vedete quanto distintamente parla del Cantore. Cosi credo habbiate inteso la differenza trà il Musico Specolativo, & Pratico ; & parimente qual sia il Cantore ; tal che quelli, che dicono Musici à chi solamente si essercitano nelle cantilene, fanno errore. Het. Udite ancora questo vi prego ; hò sentito alcuni Cantori, quali sopra il canto fermo formavano un'altra parte, quale dava diletto à gli ascoltanti, questi non saranno essi chiamati Musici, poiche sono gionti alla ragione di porre le consonantie, & dissonantie ? Pao. Io vi rispondo, che altramente non debbano chiamarsi Musici, ma contrapuntisti, non essendo però passati più avanti. Ma Musico sarà quello (parlando del Musico pratico) che saprà accommod[a]re tre, quattro, cinque parte, & più insieme, di modo che siano grate all'orecchie de' periti nella Musica, questo meritevolmente si potrà chiamare Musico, come furono gli Eccellenti Jachetto, Adriano, Morales, Gombert, Cipriano, il Palestina, & altri tali. Het. Questa ragione mi piace, & haver' inteso questa differenza caro mi è stato veramente. Hora torniamo al nostro primo proposito. Adunque voi concludete non trovarsi più d'una Musica Istromentale ? Pao. Non si deve di questo punto dubitare ; & la cagione, che si dice, hanno fatto una buona Musica di Viuole, & alle volte una di Flauti, & di Cornetti, nasce dalla qualità delli stromenti, non già che de medesime consonantie gli sonatori non usino sonando hor di Cornetti, hor di Viuole ; perche se cosi fosse, ch'ogni sorte d'istromenti facesse una sorte di Musica, come si domandarebbe quellà, che sogliano fare gli pratici Musici, & Sonatori, dove si truova un'appicordo, un Flauto, due Liuti, & altri vari istromenti ? veramente bisognerebbe fosseno più di sei sorti di Musiche ; poiche vi entrano più di [12] sei variati istromenti ; il che si vede esser falso ; ma si dirà, egli è stato un bellissimo concerto. Quindi hassi à concludere, che solo si truova una Musica Istromentale, à cui (come dice Luigi Dentice ) ogni sorte d'istromenti serve tanto da corde, come da fiato ; & quando farete consideratione sopra quanto hovi ragionato, truoverete essere ciò il vero. Het. Credo, & tengo per fermo esser cosi, con tutto ciò hò voluto far questo ragionamento per maggior mia confirmatione, & oltra di questo hò veduto frà il Musico Pratico, & Speculativo la destintione, & parimente frà il Cantore, & il Musico, cosa veramente à me gratissima. Et credo pochi siano quelli, che degnamente ritengano il nome di buono Cantore : perche io penso gli bisogna haver cognitione di cose assai. Pao. Invero chi vuole tener il nome di buono Cantore, conviene c'habbia cognitione almeno di quelle proportioni, & tempi, che dalli Musici Pratici sono usate nelle lor cantilene ; parimente conviene sappia contrapunto, senza del quale non potria giamai esser tenuto sicuro, ne buono Cantore ; Ma questo cosi havendo cognitione di quanto ragionato habbiamo, si potrà degnamente di questo nome chiamare ; perche oltra alla dispositione della voce saprà quanto gli appartiene alla facultà del cantare. Het. Questo veramente havendo le qualità, che dite voi, si potrà nominare Cantore. Desiderarei adunque (non vi essendo scommodo) mi ragionasti di queste proportioni, acciò ne possa haver qualche cognitione. Pao. Non posso, ne voglio altrimente negarvi cosa, che mi chiediate, pur ch'io possa contentarvi.

Della proportione di Equalità.

SI truova un genere di proportione chiamato di Equalità ; qual non è altro, che una comparatione di numeri conformi, come due à due, & à tre à tre ; & Boetio nel primo dell'Arithmetica al vigesimo primo capo lo mostrò, quando disse. Aequale quidem est, quod ad aliud comparatum, neque minore summa infra est, neque majore transgreditur ; ut denarius denario, vel ternarius ternario. Medesimamente Franchino nel quarto al primo capo della sua pratica l'istesso mostrò . Et Nicolò Burcio nel terzo trattato nel capo duodecimo l'istesso confirmò  ; il che per maggior intelligentia nel presente essempio lo potrete considerare.
{ 2 2 2 }
{ 2 2 2 }
{ 3 3 3 }
{ 3 3 3 }
dalla quale proportione ne viene uno genere di proportione d'inequalità chiamato Moltiplice, & di questo, & anco de gli altri generi i Musici nelle loro compositioni sogliono servirsi. Het. Vi sono adunque diversi generi di proportioni ? Pao. Sono cinque i generi di proportione d'inequalità. Il primo è detto Moltiplice. Il secondo Superparti[13]colare. Il terzo Superpatiente. Il quarto Moltiplice Superparticolare. Il quinto Moltiplice Superpatiente, de' quali uno dall'altro haver origine si truova ; & acciò ne siate più capace, vi mostrerò una regola, con cui da esso genere d'Equalità potrete cavare il genere Moltiplice primo genere delli generi d'inequalità, & similmente quante specie di essa proportione Moltiplice ne vorrete, tante dico con la regola, ch'io vi mostrerò, né potrete havere ; perche una dall'altra havere origine vedrete, & cosi dal Moltiplice. Il Superparticolare, & dal Superparticolare. Il Superpatiente, & dal Superparticolare. Il Moltiplice Superparticolare, & dal Superpatiente. Il Moltiplice Superpatiente vederete haver origine.

Del genere Moltiplice.

HORA dalla proportione d'Equalità volendo formare la prima spetie di proportione del genere Moltiplice chi[a]mata Dupla, pigliarete due numeri equali ; come quí.
[ 1 1 ] [ 2 2 ]
& delli due numeri ne farete un corpo solo, come quì,
[ 2 ] [ 4 ]
& poi di quel numero creato farete la comparatione al numero della proportione d'Equalità, & la Dupla prima specie del genere Moltiplice, vedrete haver creata, come quì.
[ 2 ]
[ 1 ]
[ 4 ]
[ 2 ]
Il medesimo volendo gli Tripli con la istessa regola dalli Dupli troverete, & dalli Tripli gli Quadrupli, come nel presente essempio formerò.
[ 2 ]
[ 1 ]
Dupli.
[ 3 ]
[ 1 ]
Tripli.
[ 3 ]
[ 1 ]
Tripli.
[ 4 ]
[ 1 ]
Quadrupli.
[ 4 ]
[ 1 ]
Quadrupli.
[ 5 ]
[ 1 ]
Quincupli.
Et cosi dall'una, & l'altra parte per infinito procedendo, per infinito dico andarete. Het. Mi piace questa vostra regola per esser facilissima ; seguitate pur, piacendovi, esplicandomi il secondo genere d'inequalità.

Del genere Superparticolare.

Pao. IL secondo genere di proportione chiamato Superparticolare, nasce dal genere Moltiplice, come vi dissi ; & procede per infinito con la medesima regola ; & altra differenza non vi si truova, salvo che nel genere Moltiplice voi fate la comparatione al numero minore, & in questo la fate al maggior numero della proportione, onde nasce. Hora porrovi gli Dupli, & vederete indi il Superparticolare genere haver origine, eccovi gli Dupli.
[ 2 ]
[ 1 ]
[ 4 ]
[ 2 ]
Pigliate i due numeri primi, ò secondi come piace à voi, & reducendoli in uno vi daranno il presente numero
[ 3 ] [ 6 ]
fatta poi la comparatione al maggior numero delli quì segnati Dupli, non è dubbio vi da[14]rà la Sesqualtera proportione, prima specie del genere Superparticolare ; & se vorrete i Sesquiterzi dalli Tripli, gli troverete ; & i Sesquiquarti dalli Quadrupli con la medesima regola troverete ; & cosi per infinito nell'uno, & l'altro genere procedendo ; tante proportioni voi troverete, & per maggior vostra intelligenza vi segnerò i suoi essempi.
[ 2 ]
[ 1 ]
Dupla.
[ 3 ]
[ 2 ]
Sesqualtera.
[ 3 ]
[ 1 ]
Tripla.
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Sesquiterza.
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Quadrupla.
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[ 4 ]
Sesquiquarta.
Het. Mi piace veramente questa vostra regola, come già v'hò detto ; ma ditemi ; non potrei, poi che formato hò la Sesqualtera proportione, aggiunger à detti numeri tanto al maggiore, come al minore ; il numero minore con cui è creata, & formare quante proportioni volessi ? perche io non vedo frà quelle proportioni altra differenza dall'una, & l'altra, che il minore numero, con cui è formata detta proportione. Pao. Potrete veramente, & è stata buona consideratione ; perche invero il Superparticolare genere non è altro, ch'il maggiore contenere in se tutto il minore, & sopr' avanzare il minore d'una parte : il che vi mostrò Margherita filosofica nel quarto libro al terzodecimo capo, cosi dicendo. Superparticolaris numerus est, qui ad alium relatus ipsum quidem totum continet, & insuper alteram partem ejus, si che havete inteso, che cosa è genere Superparticolare, & potrete con la vostra speculatione formare del genere Superparticolare quante proportioni voi vorrete.

Del genere Superpatiente.

IL terzo genere chiamato Superpatiente nasce dal genere Superparticolare con le medesima regola, c'havete fatto il genere S[u]perparticolare dal Molteplice genere, facendo parimente comparatione del numero creato al maggiore delli due ivi posti numeri, in tal modo. Pigliate i due numeri, quali vi danno la Sesqualtera proportione, & di quelli facciate un numero solo, di poi del numero creato farete la comparatione al maggior numero del genere Superparticolare ; la quale comparatione vi darà la proportione Superbipatiente terza, prima specie del genere Superpatiente. Et con questa regola potrete dalle proportioni del genere Superparticolare formare quante proportioni vorrete nel genere Superpatiente ; & acciò meglio possediate tutto quello di che v'hò ragionato dell'uno, & l'altro genere i suoi essempi quivi segnerò.
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Sesqualtera.
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Sesquiterza.
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Sesquiquarta.
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Superbipatiente terza.
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Supertripatiente quarta.
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Superquadripatiente quinta.
Quindi vedete, come il numero creato contiene in se i due numeri del genere Superparticolare, & che facendo poi la comparatione al maggior n[u]mero del genere Superparticolare, come vi dissi, havete la proportione Superbipatiente terza, & da secondi la Supertripatiente quarta ; & con questo ordine passando frà le proportioni del genere Superparticolare, potrete cavarne quante prop[o]rtioni voi vorrete al servitio del genere Superpatiente. Het. M'havete pienamente compiacciuto, & mi truovo contento ; resta hora passate à dirmi de gli altri generi di proportioni. Pao. Si truovano ancora due generi di proportioni, uno è detto Moltiplice S[u]perparticolare, & l'altro Moltiplice superpatiente.

Del genere Moltiplice Superparticolare.

IL genere Moltiplice Superparticolare è quello, ch'in se contiene due volte il numero minore, & alcuna parte di esso numero, & nasce dal genere Superparticolare con la medesima regola, che fà il Superparticolare dal genere Moltiplice ; & altra differenza non vi si truova, se non che pigliate il numero minore del genere Superparticolare, & fate la comparatione al numero creato, & per maggiore vostra intelligenza vi porrò due, ò tre proportioni del genere Superparticolare ; onde vederete dalli primi numeri la Dupla Sesqualtera prima specie del genere Moltiplice Superparticolare havere origine ; & dalli secondi numeri la Dupla Sesquiterza, & dalli terzi la Dupla Sesquiquarta, come facendovi gli suoi essempi veder potrete.
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Sesqualtera.
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Sesquiterza.
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Sesquiquarta.
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Dupla Sesqualtera.
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Dupla Sesquiterza.
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Dupla Sesquiquarta.
Et se più avanti considerare vorrete, quante proportioni havete nel genere Superparticolare, altretante anco nel Moltiplice Superparticolare troverete. Het. Molto bene hò capito questo genere, & vedo la proportione apprendere il nome da quella, onde nasce, come dalla Sesqualtera ne viene la Dupla Sesqualtera ; & dalla Sesquiterza la Dupla Sesquiterza, cosa veramente, che mi piace. Ma da voi vorrei saper la cagione, che cosi gli hanno posto questo nome Dupla, essendo, che non al[16]trimente dalla dupla proportione, nè dal Moltiplice genere si truova haver origine. Pao. Vi rispondo ; che, per quanto posso considerare, tenendo il numero maggiore in se due volte il minore, credo gli habbiano posto questo nome di Dupla. Het. Adunque questa è la ragione ; ma ditemi, se il maggiore contenerà in se il minore tre volte, come si chiamerà detta proportione ? Pao. La chiamarete Tripla Sesqualtera, se nascerà dalla Sesqualtera proportione ; se nascerà poi dalla Sesquiterza, la dimandarete Tripla Sesquiterza, & perche cosi succintamente parlandone, dubito vi sarà ciò oscuro, mostrerovi la regola, con cui volendo, la Tripla Sesqualtera, & la Tripla Sesquiterza troverete. Et prima volendo la Tripla Sesqualtera non vi partirete dalla sopradetta regola, la qual nasce dalla Dupla Sesqualtera, & se vorrete parimente la Tripla Sesquiterza, dalla Dupla Sesquiterza non vi partirete, & cosi per ordine passando frà l'una, & l'altra proportione potrete andare ad infinito, & per maggior vostra intelligenza vi formerò i suoi essempii.
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Dupla Sesqualtera.
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Dupla Sesquiterza.
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Dupla Sesquiquarta.
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Tripla Sesqualtera.
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Tripla Sesquiterza.
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Tripla Sesquiquarta.
Hor vedete come una dall'altra si truova con la regola già mostrata. Se poi la Quadrupla Sesqualtera, & la Quadrupla Sesquiterza desiderate havere, con l'istessa regola dalla Tripla Sesqualtera la Quadrupla Sesqualtera haverete ; & dalla Tripla Sesquiterza la Quadrupla Sesquiterza, & cosi per ordine, come bene vi mostrerà il presente essempio.
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Tripla Sesqualtera.
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Tripla Sesquiterza.
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Tripla Sesquiquarta.
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Quadrupla Sesqualtera.
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Quadrupla Sesquiterza.
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Quadrupla Sesquiquarta.
La onde considerando tutte le sopradette proportioni, troverete il numero maggiore haver in se il minore tre volte, & anco di più una par[17]te di esso numero minore ; quinci aviene, che si dice Tripla Sesqualtera ; & se il maggior abbracciarà il minore quattro volte, & in oltra una parte di esso, si chiamerà Quadrupla Sesqualtera ; & se contenerà in se il numero maggiore cinque volte il minore, la nominarete Quincupla Sesqualtera, & cosi per ordine. Het. Questo per hora mi contenta ; seguite pure all'altro genere di proportione, ch'assai di questo havete ragionato.

Del genere Moltiplice Superpatiente.

Pao. IL genere Moltiplice Superpatiente ultima specie de i cinque generi d'inequalità nasce dal genere Superpatiente con la medesima regola, che fà il genere Moltiplice Superparticolare dal genere Superparticolare ; ne si move cosa alcuna, come voi intenderete. Volendo la proportione Dupla Superbipatiente terza prima specie del genere Moltiplice Superpatiente, piglierete i numeri, che nel genere Superpatiente vi danno la proportione Superbipatiente terza, quali sono li presenti
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& da voi ridotti in uno corpo solo saranno, come quì
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poi pigliarete il numero minore, & per comparatione lo porrete al numero creato in questa forma
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quali vi daranno la proportione Dupla Superbipatiente terza ; & il simile facendo della supertripatiente quarta, vi renderà la Dupla superbipatiente quarta ; & per infinito procedendo nel genere Superpatiente, per infinito dico con la medesima regola nel genere Moltiplice Superpatiente voi potrete formare quante proportioni vorrete ; e per maggior vostra intelligenza vi addurrò alcune proportioni del genere Superpatiente, onde vederete quelle del genere Moltiplice Superpatiente haver' origine.
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Superbipatiente terza.
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Supertripatiente quarta.
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Superqua[d]ripatiente quinta.
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Dupla Superbipatiente terza.
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Dupla Supertripatiente quarta.
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Dupla Superquadripatiente quinta.
Hora considerate tutte le proportioni del Moltiplice superparticolare, che si formano con la medesima regola, che si formano anco quelle del Moltiplice Superpatiente ; per essere cosa manifesta, intorno ciò non [18] mi estenderò più in longo ; ma solo dirovi, se vorrete la Tripla Superbipatiente terza, & la Tripla Superbipatiente quarta, dalla sopra data regola non vi partirete, che nella Dupla Superbipatiente terza la troverete, & cosi per ordine. Het. Veggo veramente, che con la regola vostra à me mostrata potrò dal genere Superpatiente formare quante proportioni nel genere Molteplice Superpatiente io vorrò ; & con l'istessa dalla proportione d'Equalità formare il Moltiplice genere ; & parimente dal Moltiplice il Superparticolare ; & dal Superparticolare il Superpatiente ; & cosi per ordine passando dall'uno, & l'altro genere ; la qual regola molto mi piace per esser facilissima. Hora mi resta interrogarvi volendo da Dupli, over da Tripli altri Dupli, & Tripli procreare, come conviene fare. Pao. Il tutto vi dirò ; volendo voi da Dupli altri Dupli formare, farete in questo modo ; pigliarete li numeri della proportione ; che vorrete ; & il minor numero moltiplicherete per se stesso, il qual se sarà
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vi darà
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parimente moltiplicherete il maggiore per il minore, & vi renderà
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comparato poi insieme vi daranno la Dupla proportione ; & cosi facendo, cioè moltiplicando il minore per se, & il maggiore per il minore anderete per infinito creando da Dupli altri Dupli ; come nel presente essempio veder si può.
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Dupli.
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Dupli.
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Dupli.
Et se dalli Tripli altri Tripli creare vorrete, dalla sopra data regola non vi partirete, come quì appare,
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Tripli.
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Tripli.
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Tripli.
Et volendo altre proportioni, di tutte le proportioni il simile farete, & anco ne gli altri generi di proportioni, come dal Superparticolare ; volendo dico dalla proportione Sesqualtera altre proportioni Sesqualtere, & cosi dalla Sesquiterza altre proportioni Sesquiterze l'istesso farete, che delli Dupli, & Tripli inteso havete, come per il presente essempio veder si può.
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Sesqualtere.
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Sesquiterze.
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Sesquiquarte.
Et cosi moltiplicando sempre il minor numero per se, & il maggiore per il minore, farete quante proportioni voi vorrete in ciascun genere, [19] & per maggior vostra intelligentia di tutti gli altri generi un'essempio vi mostrerò.
Genere Superpatiente. [ 5
[ 3
15 ]
9 ]
Superbipatiente terza.
Superbipatiente terza.
Genere moltiplice Superparticolare. [ 5
[ 2
10 ]
4 ]
Dupla Sesqualtera.
Dupla Sesqualtera.
Genere moltiplice Superpatiente. [ 8
[ 3
24 ]
9 ]
Dupla Superbipatiente terza.
Dupla superbipatiente terza.
Con quali essempi col vostro giuditioso ingegno nell'altre qualità di proportioni passarete. Io non starò à ragionarvi del Sommare, & del Sottrare, & del partire le proportioni, & parimente della proportione Arithmetica, Geometrica, & Harmonica ; & altre cose appertenenti alla Teorica per non esser à nostro proposito ; poiche solo vi curate sapere della Musica Artificiale, & quello, che à lei appartiene ; & solo hovi mostrato queste poche scintile di proportioni, perche servano alla Musica, che voi cercate di sapere, & gli compositori nelle sue compositioni alle volte se ne sogliono servire ; come, se mi verrà occasione vi mostrerò. Het. Voi fatte bene ; perche invero non desidero ragionare al presente, se non di quelle cose, che sono bisogno per saper detta Musica ; & mi contento assai di quelle proportioni, che m'havete mostrato, di che gli compositori nelle sue compositioni sogliono servirsi ; poiche con facilità volendo dalle medesime proportioni altre simile proportioni formare m'havete mostrato il modo : pur da voi desiderarei anco udire, come da quelle proportioni vengano le consonantie, & disonantie (come già mi dicesti) dalle quali poi ne vengano tanti contrapunti, & compositioni, & anco (non vi essendo noia) vorrei mi mostrasti, se differenza alcuna si truova dal contrapunto alla compositione. Pao. Non è dubbio questo ; ma per dirvi il vero M[esser] Hettore mio, voi intrate in uno ragionamento troppo alto, & non dalle mie forze. Vi dirò bene per brevità, come dalle proportioni nascono le consonantie, disonantie, & ancora per compiacervi la differenza tra il contrapunto, & la compositione, s'il tempo mi sarà concesso. Et per mostrarvi come nascono le consonantie dalle proportioni, dal genere Moltiplice ne viene la Diapason consonanza, quale nasce dalla Dupla proportione, cioè da 2. à 4. & dalla proportione Quadrupla ne viene la Bis Diapason ; & nel genere Superparticolare ne viene la quinta, qual si truova nella proportione Sesqualtera ; cioè da 2. à 3. & dalla proportione Sesquiterza, quale si contiene in questi numeri 3. 4. nasce la Diates[20]saron ; & altre consonantie vengono da dette proportioni, quali per brevità tralasciò, & se più desiderate sapere di queste consonantie, come da diverse proportioni vengono, non vi partirete da Boetio , & dal Fogliano da Modena , & dalle scintille del Lanfranco Parmegiano , & dal Zarlino , & ancora da Vicentio Gali[le]i Fiorentino , perche ciascuno di loro ampiamante n'hà parlato. Della varietà, che si truova frà il contrapunto, & la compositione per hora non posso dirvi per essere quivi guinto il Sig[nor] Filippo Rossi Parmigiano Conte di Corniglio, & il Sig[nor] Conte Mario Bevilacqua. Voglio con buona vostra gratia si riduciamo con questi honorati gentilhuomini ; perche cosi ricerca la buona creanza. Het. Come vi piace, & quello c'hora per la venuta di questi gentilhuomini non havete potuto fare, venendovi miglior commodità, per cortesia vostra son certo non mancherete di compire. Pao. Io non posso, quante le forze mie porteranno mai mancarvi. Het. Sono sicuro, e ve ne resto con obligo ; hor andiamo.

Il fine del primo Ragionamento.

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